Verso la costituzione di uno stato-nazione

roma città statoL’Unione europea è destinata al fallimento, questo riteniamo sia sotto gli occhi di tutti. Il futuro, più o meno prossimo, ci prospetta la sua disgregazione, ma dalle rovine che essa si lascerà dietro, è difficile immaginare un ritorno alle nazioni, così come ce le ricordavamo. Gli “scossoni” che questa scissione provocherà daranno luogo al rafforzarsi dei regionalismi, e le entità separatiste di tutta Europa, rafforzate da questa scissione, che avrà dimostrato, che l’unione, non sempre fa la forza, ma che spesso può essere cagione di debolezza, proclameranno a gran voce, la necessità secessionista. Il nord ed il sud d’Italia, in questo senso sono già da molto tempo organizzati. Da circa un ventennio a settentrione, con la Lega Nord, e da qualche anno in meridione con il fiorire di movimenti separatisti di ispirazione neo-borbonica. L’avvento di questo inevitabile momento quindi, non può cogliere noi, assolutamente impreparati.  Quello a cui noi auspichiamo, è un risveglio delle coscienze di tutti coloro che hanno nel cuore l’orgoglio della romanità. Oggi giorno, ognuno tira l’acqua al mulino delle proprie origini e della propria storia regionale, spesso basandosi su trascorsi gloriosi di pochi decenni, (come nel caso della Lega lombarda) o di pochi secoli, mentre NOI, che vantiamo una storia e una cultura millenaria, ce ne infischiamo spesso di conoscerla, sostenerla, ed esserne orgogliosamente promotori e sostenitori. Ciò che noi proponiamo, è di dare vita ad un movimento di pensiero, culturale e politico, che a partire da Roma, si espanda verso tutti coloro che nelle regioni circostanti centrali, vi vorranno aderire, ben consci che un altro modo di vivere è possibile, un modo basato sullo sfruttamento dell’inestimabile patrimonio artistico, culturale, naturale e turistico che tutti noi possediamo, in un mondo che per salvarsi, può andare ormai in un solo verso: quello di una decrescita felice, volta alla soddisfazione delle popolazioni autoctone loro proprietarie, e quindi le sole legittime beneficiarie. Ci hanno fatto credere per anni che solo con l’espansione insensata degli stati, saremmo stati in grado di sopravvivere. La cruda realtà, ci ha dimostrato il contrario. Detto in parole povere, con quello che potrebbe diventare persino uno slogan: ” Se può farcela S.Marino, perché noi no??”. La gente dovrà smettere di pensare in maniera disfattista ed autolesionista, e dimenticare i dogmi finanziari ed industriali che ci sono stati imposti. Fare “impresa” può voler dire molte cose. Con un turismo ben sfruttato, ad esempio nessun romano, resterebbe privo di lavoro, addirittura esagererei dicendo che si potrebbe vivere tutti di rendita…e questo varrebbe anche per tutti gli abitanti di tutte le belle città del Lazio e delle regioni limitrofe… Popolazioni che rispetto a noi, non hanno nulla, e sottolineo NULLA, sarebbero disposte alla separazione, oggi stesso, e noi che di sicuro non siamo meno degli altri dobbiamo essere pronti e cominciare a pensare che l’idea della creazione di uno stato-nazione, indipendente, sovrano, e possessore di una sua propria moneta, non possa essere un’idea né da scartare né da considerare impensabile. Anzi a nostro avviso, per come si stanno mettendo le cose, è forse la sola praticabile. Tre grandi stati-nazione: Uno al nord, uno al centro, ed uno al sud. Ognuno con una propria valuta, adatta alla sua peculiare economia ed alle sue specifiche caratteristiche, è una soluzione, cui molti economisti seri, auspicherebbero. L’unità d’Italia è stato un disastro “massonico”, fortemente voluto da alcune èlite, e dagli interessi di potenze straniere, quali Francia e Inghilterra, dove si è voluto “accozzare” con l’uso della forza un’insieme eterogeneo di identità che poco o nulla avevano tra loro a che spartire. Il progetto è noto, non ha mai funzionato. Di sicuro, quanto abbiamo scritto, susciterà non poche critiche, ed anche ne siamo certi, l’ilarità di molti, ma anche la Lega Nord, al suo esordio, venne derisa e sbeffeggiata, per poi vedere il coro delle risa affievolirsi, ed i sorrisi beffardi spegnersi, sui volti dei suoi detrattori, davanti alla forza dei numeri e dei consensi. Il nostro messaggio è rivolto a tutti coloro che condividono o che potrebbero condividere le nostre idee, gli altri possono farsene una ragione, e mettersi l’anima in pace: Esistiamo e siamo molti, soltanto che dobbiamo trovare il coraggio di esprimerci, aggregarci ed emergere! Nei post di prossima pubblicazione, forniremo maggiori dettagli, e cercheremo di spiegare senza ombra di dubbio, come tutto questo, possa essere qualcosa di più di una semplice utopia, anche e soprattutto grazie a vostre domande, segnalazioni e proposte.

Esiste davvero l’unità d’Italia?

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Parliamoci francamente, diciamocelo schiettamente…possiamo davvero affermare, che l’Italia sia una vera nazione, coesa e affiatata? Davvero credete che lo sia, oppure ritenete che essa sia soltanto un “coacervo” di culture, identità e modi di pensare e di agire, assolutamente separati e ben distinti l’uno dall’altro?

A nostro avviso, la risposta è molto semplice, eravamo e siamo rimasti 24 micro nazioni che poco o nulla hanno in comune fra di loro, tenute insieme dalla colla autoritaria di un progetto folle, ordito da nazioni straniere ( Inghilterra e Francia ), posto in essere da società eversive e terroriste ( vedi carboneria e massoneria ), e da un manipolo di lestofanti e avventurieri. Non a caso, lo stesso Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi e del Risorgimento, altri non era che un commerciante di schiavi, al soldo della bandiera inglese, sempre pronto a qualsiasi genere di eccesso e a dar sfoggio dei più bassi istinti umani, gran frequentatore di postriboli, bettole, osterie e di donne dai facili costumi, al quale durante uno dei suoi viaggi in America Latina, furono persino mozzate entrambe le orecchie per via di un furto di cavalli da lui perpetrato.

Ci possiamo dunque meravigliare se le cose da noi non funzionano? Per farle funzionare è noto che occorrono, sinergia e spirito di squadra. Invece noi siamo come un traballante carro in viaggio per non si sa dove, dove ognuno spinge, tira o molla per proprio conto, e approfittando della confusione di tale “andazzo”, ognuno infila le mani tra le assi disconnesse del carro stesso, per “sbocconcellare” la sua quota del carico, conscio del fatto, che il carico non arriverà mai a destinazione, e ammesso che in qualche luogo arrivi, nessuno si preoccuperà di fargli avere la sua parte di profitto. 

Dite la verità, la descrizione che abbiamo evidenziato in grassetto, non corrisponde esattamente al quadro generale dell’attuale situazione peninsulare?? Sfidiamo qualsiasi intellettuale a confutare quanto da noi asserito!

Oggi al massimo, potrebbero coesistere due o tre regioni, molto affini le une con le altre, ma sottolineiamo ” coesistere ” perché, cosa ha a che spartire, un friulano con un piemontese, oppure un lombardo con un valdostano, o un ligure con un veneto, un siciliano con un pugliese e via discorrendo…proprio per non voler estremizzare la situazione facendo paragoni fra altre identità culturali ben più distanti le une dalle altre…

Ognuno da il meglio di se stesso, quando sa cosa sta facendo e per chi lo sta facendo e offre proprio il massimo, quando ciò che fa, lo fa per una causa in cui si riconosce totalmente. Questo punto riteniamo sia centrale e fuori da ogni dubbio e discussione vero?

Dove vedete quindi, questa causa comune in una nazione dove il concetto di patria termina nel momento stesso, in cui varchiamo il cartello di ogni singolo paesino o frazione di paese, recante la scritta “ARRIVEDERCI” ?

Roma: Lo svantaggio di essere capitale d’Italia

ROMA DIVENTA CAPITALE
ROMA DIVENTA CAPITALE

Spesso avrete sentito parlare della Roma ladrona, la capitale degli sprechi, dei disservizi, ultimamente anche della mafia…vi sfido però a trovare su internet o dove volete, qualcuno che si proponga a divenire capitale del “marasma” chiamato Italia! Qualche timida voce, si è alzata solo in favore di Milano, definendola “la vera capitale”, oppure “la capitale morale d’Italia”. Però mai, ve lo assicuro nessuno si è mai candidato effettivamente, per svolgere questo ruolo. Oh si…tutti eleggerebbero i propri capoluoghi di regione, a capitale di piccoli stati indipendenti, questo si. Tutti sanno, come sarebbe semplice, ordinata e prestigiosa, la gestione di piccole e funzionali realtà geopolitiche.

A noi tutte le critiche e gli svantaggi, di un caos burocratico ed amministrativo, di una città ridotta a mera sede di infinite burocrazie statali, parastatali, religiose, internazionali…a loro il compiacimento di saper governare “leggere” amministrazioni locali che devono soltanto provvedere a se stesse.

Questo lo sapeva bene, Camillo Benso il Conte di Cavour, che sui libri di storia ci viene presentato come il padre della Patria, mentre in realtà era soltanto una marionetta in mano a potenze straniere, quando nel suo celebre discorso alla nazione, con parole seducenti e riferimenti storici ammiccanti, propose Roma come unica capitale possibile, per la nascente repubblica italiana…se ne guardò bene di trascinare la sua Torino, oppure Milano in questa “iattura”!!

Per carità, anche a noi piace “Roma capitale”, ma di uno Stato governabile, un posto dove esiste un “senso comune”, una visione univoca e condivisa, del modo di vivere la vita e intendere lo stile della propria esistenza.

Proprio su questo “senso comune”, Alberto Moravia scriveva: 

moravia

Le terme cittadine

Terme pubbliche by respvblicaromana

Oggi, nell’era del consumismo più sfrenato, siamo abituati a vedere i nostri ragazzi ed i nostri anziani, alla ricerca di un poco di refrigerio nella calura estiva, e di un poco di tepore nelle rigide giornate invernali, oppure semplicemente per combattere la noia delle giornate vuote e prive di interesse, rifugiarsi come disperati, all’interno dei numerosi centri commerciali che quasi ovunque sorgono nelle nostre moderne città. Come derelitti, essi si trascinano per i lunghi corridoi, quasi senza prestare nemmeno più attenzione alle lusinghe delle vetrine commerciali, oppure mesti e soli li possiamo trovare seduti sui vari divanetti o panchine che fungono da arredo di tali strutture. Mangiare questa minestra, oppure saltare dalla finestra, è questo il messaggio che ci hanno veicolato. L’amore e l’odio, per queste strutture è equamente suddiviso, se da una parte esse rappresentano l’unica alternativa, dall’altra vengono viste anche come la classica ” luce della lampada” che attira le falene nella notte, non per ristorarle, ma bensì per bruciarle.

E’ davvero questo il futuro che vogliamo per la nostra gente?? Pensate davvero che le attuali classi politiche e lo stesso sistema possano davvero scrivere la parola fine a tutto questo???

Noi riteniamo di no, anzi siamo convinti che con il tempo questa situazione possa soltanto peggiorare…

Se non facciamo uno “scatto di orgoglio”, se non ci risvegliamo da questo torpore, saremo destinati a vivere per sempre, e con noi tutte le generazioni che seguiranno, in una società che ci tratterà sempre più come polli d’allevamento, come cavie per i loro esperimenti commerciali.

Uno Stato, degno di questo nome, deve offrire di più, molto di più ai suoi cittadini uno Stato degno di questo nome “è” i suoi cittadini, ed esiste solo per essere al loro servizio, per rendere la loro vita sempre più degna di essere vissuta.

La Res Pvblica Romana, si curerà di costruire degli enormi impianti polifunzionali, mettendo in atto ciò che i nostri avi avevano già capito millenni or sono. Tali impianti saranno dotati di spazi ricreativi e culturali dove trascorrere il tempo libero, dotati di tutti i più moderni strumenti di comunicazione, aree destinate alla cura della persona e del proprio fisico, luoghi dove socializzare e conoscersi l’un l’altro, discutere di problemi sociali, politici e di pubblico interesse, oppure semplicemente discutere. Diverse piscine, palestre ed impianti termali, biblioteche e teatri completeranno il quadro di detti impianti, la cui vastissima superficie includerà ambienti coperti e scoperti, fruibili in qualsiasi stagione, portici, chiostri e gallerie, ove poter passeggiare per ore e trascorrervi l’intera giornata. Lo stile e l’architettura, di tali impianti, verrà progettato da esperti delle belle arti e del settore del patrimonio artistico e culturale, per rimanere fedele al contesto architettonico caratteristico, prestando attenzione alla scelta dei materiali e delle tinte, nonché dell’architettura stessa degli edifici, che in essi verranno edificati.

Ecco quali sono i movimenti indipendentisti italiani

indipendenza by respvblicaromana

Veneto Indipendente

Irredentisti del Sud Tirolo (sgominato perchè eversivo, ma l’ideale non è mai sopito)

Movimento Trieste Libera

Plebiscito Friulano ( Friul Indipendent )

M.I.S. Movimento Indipendentista Siciliano

Indipendentzia Repubrica de Sardigna

Movimento indipendentista per l’Arpitania

Movimento Neoborbonico

Indipendentismo Padano (negato ufficialmente, ma sostenuto ufficiosamente…)

E adesso ci siamo anche noi!! RES PVBLICA ROMANA ( Per la creazione di uno stato indipendente nell’Italia centrale)

Il Vaticano, un tesoro nel tesoro

breccia

Secondo la descrizione di Antonio Maria Bonetti (18491896), caporale dei Cacciatori Pontifici:

« Stavamo sulle righe, quando alcune voci sulla Piazza di San Pietro gridarono: “Il Papa, il Papa!”. In un momento, cavalieri e pedoni, ufficiali e soldati, rompono le righe e corrono verso l’obelisco, prorompendo nel grido turbinoso e immenso di: “Viva Pio IX, viva il Papa Re!”, misto a singhiozzi, gemiti e sospiri. Quando poi il venerato Pontefice, alzate le mani al cielo, ci benedisse, e riabbassatele, facendo come un gesto di stringerci tutti al suo cuore paterno, e quindi, sciogliendosi in lacrime dirotte, si fuggì da quel balcone per non poter sostenere la nostra vista, allora sì veruno più poté far altro che ferire le stelle con urla, con fremiti ed esecrazioni contro coloro che erano stati causa di tanto cordoglio all’anima di un sì buon Padre e Sovrano »

Tratto da Wikipedia

Laddove non osò neppure Attila, Garibaldi e i suoi sodali massoni, non si fecero scrupoli.

No, non temete, non siamo dei catechizzatori bigotti, né è nostra intenzione restituire alla sovranità di uno stato pontificio, ciò che è laicamente un diritto del popolo romano. Ciò premesso, non si può negare alla Chiesa, di essere stata la custode per secoli, di quella che fu l’eredità dell’antica gloria di Roma.

Il Vaticano, spesso a ragione, ma molto più spesso a torto, considerato un peso, una palla al piede della laicità e della liberalizzazione degli stessi princìpi laici, dovrebbe invece essere considerato un “surplus” per i fortunati territori che lo ospitano, in quanto esso rappresenta un patrimonio morale e di valori per il mondo intero, valori che non devono per forza essere condivisi da tutti, ma che sarebbe anacronistico negare.

Un tempo la Chiesa si considerava infallibile, poi ha rivisto le sue posizioni. Oggi lo stesso errore, lo sta commettendo il laicismo. Alcune derive morali e culturali, scaturite da questo atteggiamento, riteniamo siano sotto gli occhi di tutti.

Come abbiamo detto, i territori che ospitano il centro della cristianità, possiedono un tesoro aggiuntivo, nel loro interno, ma oltre al privilegio, hanno anche la grande responsabilità di preservarlo.

Abbiamo pubblicato questo post, perchè l’ubicazione geografica dello Stato del Vaticano ce lo imponeva, e dovevamo quindi chiarire le nostre posizioni, relativamente a questo aspetto.